Calabria E Sviluppo, Analisi Del Direttore Di Eurispes Roberto Bevacqua
Calabria E Sviluppo, Analisi Del Direttore Di Eurispes Roberto Bevacqua.
Il territorio calabrese, caratterizzato da forti disomogeneità strutturali, economiche e sociali, ancor più accentuati da differenziazioni morfologiche, naturali ed ambientali nel suo complesso, è divenuto un territorio sperimentale di analisi sistemiche e strutturali, viste le sue contraddizioni, le sue criticità ma anche le notevoli potenzialità di sviluppo.
Una regione a cavallo tra aree continentali complesse e caratterizzate da fattori sociopolitici con forti connotazioni di complessità strutturale – flussi migratori, logistiche portuali e infrastrutturali articolate, economie di interscambio potenziali e relazioni dinamiche del bacino sud mediterraneo, evoluzione del modello di sviluppo meridionale per macro aree, emersione dei giacimenti eno – gastronomici e del turismo a valore mondiale, holding criminali –.
Un area strategica del bacino del mediterraneo, dunque, che è e rimane baricentro e snodo dell’asse peninsulare con la Sicilia, ma anche punto di continuità territoriale con il resto del Paese attraverso la Basilicata e la Puglia, a cui si deve guardare in dettaglio per l’analisi dei fattori strategici di sviluppo dei mercati al di là dello Ionio e in chiave sinergica per lo sviluppo di politiche turistiche comuni, inter correlate allo sviluppo infrastrutturale della costa ionica e dei suoi corridoi energetici e infrastrutturali fondamentali. In virtù di queste attività, a supporto del tessuto economico e socio politico regionale, riteniamo che vi sia una forte e dirimente necessità che si instauri, da parte dell’Ente regionale, un tavolo di collaborazione, che veda sotto la sua direzione il coinvolgimento programmatico degli enti pubblici, gli enti locali, i centri di ricerca economici, sociali e politici, per affrontare gli scenari economici e i cambiamenti sociali che il futuro pone ai territori, alle imprese e agli enti locali al fine di costruire, finalmente, un vero autonomo modello di sviluppo basato sulla emersione delle potenzialità e la risoluzione delle criticità.
In questo senso, attraverso il coinvolgimento di metodologie, analisi e studi di approccio sistemico ai problemi, possiamo iniziare a uscire dall’emergenza per far competere i territori sugli scenari economici nazionali e internazionali, sia nella sfida della competizione sui mercati, sempre più globalizzati ma anche richiedenti qualità e riconoscibilità dei prodotti; sia nella sfida che la società affronta per migliorare il proprio futuro e la propria organizzazione sociale attraverso il miglioramento della formazione e dell’ educazione scolastica, la corretta gestione del ciclo dei rifiuti, la dotazione e funzionalità della mobilità, l’efficienza dell’inter-modalità e interconnessione delle infrastrutture, l’efficienza e la produttività della P.A ma anche l’efficacia delle scelte operate dalla politica.
Accanto a questi temi dirimenti per affrontare i problemi atavici della regione Calabria diventa fondamentale vincere la sfida che gli Enti Locali e lo Stato sono chiamati a risolvere per costruire una società basata sul rispetto della legalità, sulla lotta alla criminalità e al clientelismo diffuso, sulla mitigazione del disagio sociale, sui servizi al cittadino ad iniziare dal diritto alla salute e a un benessere diffuso che riallinei gli squilibri delle diverse aree del Paese a garanzia dei diritti minimi affermati dalla costituzione ma non garantiti dall’azione dei governi.
Su questi temi e su molti altri l’Istituto Eurispes invita tutti gli attori dello sviluppo a unire gli sforzi per parlare lo stesso linguaggio programmatico, per focalizzare e analizzare i problemi con spirito costruttivo, a supporto degli enti e delle imprese, per fornire un quadro sempre più chiaro di tutte le dinamiche regionali utili a garantire elementi di analisi specifiche e indagini comparate degli scenari economici, sociali e politici in continuo mutamento, in una società sempre più immersa nella sua quarta rivoluzione industriale che vedrà città sempre più smart e territori sempre più marginalizzati, intelligenza artificiale sempre più diffusa a supporto della competitività dei servizi e sacche di povertà e arretratezza in quei territori che non sapranno investire ed attrezzarsi tecnologicamente e funzionalmente ad un futuro tecnologico che è già presente.