lunedì, Settembre 16, 2024
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Si è svolto presso il prestigioso Centro Interforze di Formazione Intelligence /Guerra Elettronica, CIFIGE, dello STATO MAGGIORE DELLA DIFESA, Reparto Informazioni e Sicurezza, il Seminario Operatore Intelligence nel Trasporto Multimodale di Materiale di Interesse Militare.

L’intervento del direttore generale dell’Istituto Krysopea, dott. Roberto Bevacqua come docente del corso, ha riguardato l’analisi del bacino del Mediterraneo sia dal punto di vista geopolitico che geoeconomico. Elementi di strategia di intelligence economica si sono sovrapposti ad analisi strategiche delle politiche che dalla fine della seconda guerra mondiale hanno determinato mutamenti geopolitici fino all’attualità caratterizzata dalla guerra Hamas- Israele, quella russo- ucraina, e i delicati equilibri multifattoriali, economici, religiosi, politici che vedono nel golfo persico il riemergere di un attore storico di primo piano della geopolitica dell’area, l’Iran.

Nel suo intervento il direttore ha cercato di unire una serie di accadimenti che spiegano le attuali complessità di un’area fondamentale, sia dal punto di vista strategico che economico, negli equilibri internazionali. L’analisi del conflitto israelo-palestinese, il processo di decolonizzazione, le tensioni multifattoriali del bacino del mediterraneo e del Golfo Persico , la crisi afgana, quella iraniana, la crisi irachena all’interno dello scenario della guerra fredda e degli interessi energetici di conflittualità fra geo potenze , la tensione maltese e il ruolo della Libia nella complessità degli elementi di frammentazione del quadrante sud fanno da sfondo ad una delle aree più importanti al mondo, il Mediterraneo, che torna a essere strategica nella competizione globale.

Aumenta la competizione tra grandi player geopolitici e geoeconomici internazionali nelle grandi sfide tecnologiche, ancor più in quelle EDT, si concentrano gli interessi lungo le Sloc marittime e terrestri per il controllo dei mercati in una nuova ricomposizione delle filiere economiche e delle catene del valore.

Si affilano le armi  delle grandi potenze globali per una guerra economica multilivello su materie prime, energia, tecnologia, comunicazioni e  risorse idriche e alimentari nel continente africano, in cui il controllo militare, per garantire sicurezza degli scambi dei porti e delle vie di comunicazione, diviene supporto strategico per la penetrazione e il controllo di aree complesse e frammentate sempre più condizionate da terrorismo, colpi di stato e influenze esterne atte a istaurare sfere di controllo strategico.

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