GEOPOLITICA E GEOECONOMIA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
Analisi del dott. Roberto Bevacqua
Parlare di temi legati alla geopolitica e alla geoeconomia è complesso ma di estrema attualità per capire come si muovono gli interessi delle nazioni e immaginare gli scenari futuri legati ai mutamenti delle sfere di influenza e delle leadership tecno-economiche.
L’Era di Post Globalizzazione e di mutazione dei paradigmi tecnologici, digitali, ed energetici in atto, sta delineando un Nuovo Ordine Mondiale Multipolare che trae origine anche dai fatti di questi ultimi 20 anni:
- 2001 terrorismo globale
- Crisi sistemica Lehman Brothers 2006-2010
- Conflitti asimmetrici, con guerre ibride e operazioni di psyop
- Guerra dei dazi USA-CINA
- Covid
- Guerra russo ucraina
- Transizioni gemelle con Crisi semiconduttori-terre rare e materie 1 critiche- spinte inflazionistiche e rallentamento economia
- Post globalizzazione (regionalizzazione della globalizzazione)
- Polarizzazione blocchi geopolitici ma con agende geoeconomiche pragmatiche
- Ridefinizione delle Supply Chain
- Razionalizzazione delle catene del valore
- Processi di reshoring (declinati in hand/friend shoring)
- Territorializzazione dei mari e degli stretti strategici: Hormuz, Gibuti, Babel en Mandeb, Suez, Bosforo, Dardanelli, Canale di Sicilia, Gibilterra, Golfo di Guinea ma anche Malacca, Bering.
- Problemi di Sicurezza (pirateria, traffici illegali, immigrazione irregolare) e nuove definizioni delle SLOC.
Tali riposizionamenti dei blocchi geostrategici e soprattutto di polarizzazioni geoeconomiche hanno messo in discussione lo scacchiere geopolitico bipolare, rivoluzionando gli asset logistici materiali e le interconnessioni infrastrutturali immateriali dell’economia globale.
INVESTIMENTI MATERIALI E IMMATERIALI
A tal riguardo, gli investimenti infrastrutturali materiali e immateriali in un’epoca di interconnettività esasperata, costituiscono le basi fondamentali di collegamento attraverso i quali i paesi più avanzati tecnologicamente, più forti economicamente, più solidi finanziariamente influiscono sugli scenari geopolitici e geoeconomici mondiali, mentre i PRS con problemi di finanza a sostegno di progetti e investimenti, soprattutto nell’ambito dei settori digitale, tecnologico energetico, rischiano di pagare il prezzo di un nuovo isolamento o di staccarsi dalla cooperazione con l’Europa e i paesi della sponda nord del Mediterraneo, Italia compresa, per aderire a dinamiche di espansione sino-centriche.
Processo di Transizione: Fenomeni di Land Grabbing Minerari
Oggi è in atto, quindi, un grande processo di transizione sostenuto dalle rivoluzioni gemelle: energetica, tecnologica e digitale.
La risultante della competizione in questi settori determinerà le leadership geoeconomiche del futuro. Le transizioni gemelle si basano sull’acquisizione di prodotti minerari da utilizzare nel ciclo produzione di componenti avanzate: Altamente inquinanti: 1T=2000T; 1% bonifica
Terre rare: Scandio (3.500 dollari al kg), Ittrio e i 15 lantanoidi a cui si aggiungono le materie prime critiche tra cui metalli ferrosi e i non metalli come litio, nichel e cobalto oltre la grafite.
Lo sfruttamento di queste risorse, soprattutto in Africa, è nelle mani di grandi gruppi e multinazionali estere e spesso il continente africano apre la sua economia agli IDE, soprattutto cinesi, barattando risorse prime con investimenti in infrastrutture e risorse finanziarie.
La popolazione dell’Africa e dell’Area MENA sta crescendo a ritmi vertiginosi e nel 2050 raddoppierà la popolazione, da 1,2 a 2,5 mld con il 50% sotto i 25 anni, e quadruplicherà nel 2100, oltre 4 mld, inoltre cresce con un PIL (4%) più alto dell’EU (1.7%) e si prevede un raddoppio della richiesta di elettricità ed energia nel 2040
Diventa fondamentale, quindi, sostenere lo sviluppo socioeconomico dell’Africa, attraverso una cooperazione alle transizioni sostenibili.
CINA, USA, EUROPA, INDIA, GIAPPONE e RUSSIA inquinano sul pianeta per oltre il 70%, mentre le emissioni dei 54 paesi africani rappresentano l’1% delle emissioni planetarie, il che pone la questione del danno da emissioni storiche dei PI, inoltre in Africa si trovano 5 dei 10 Paesi più colpiti al mondo dagli effetti dei cambiamenti climatici: inondazioni, incendi, desertificazione e 19 dei 33 Paesi più colpiti da crisi idrica e conflittualità per bacini condivisi (Nilo, Giordano, Congo, Tigri ed Eufrate, Indo, Mekong, Naryn) e la max fragilità per la salvaguarda di beni culturali minacciati da conflitti e guerre (in circa 31 Paesi).
SOSTEGNO e SVILUPPO AREA MENA AFRICA CONTINENTALE
Ecco che diviene necessario, etico e vantaggioso per tutti sostenere:
- Sviluppo, Stabilizzazione e Diversificazione Economia
- Accesso a sistemi di produzione, trasporto e consumo energia pulita
- Trasferimento di tecnologie e attrezzature
- Accesso a sistemi di digitalizzazione
- Potenziamento infrastrutture lineari, nodali e puntuali
- Accesso alle risorse finanziarie
Ciò anche per evitare fenomeni incontrollati di immigrazione, frizioni e conflitti regionali, problemi di contenimento di malattie endemiche come: Febbre Gialla, Denguè, Ebola, Marburg, Inquinamento fossile.
Per sostenere il continente africano però bisogna anche:
- Preservare la proprietà di risorse minerarie
- Ridurre i fenomeni di land grabbing
- Garantire accesso all’acqua e ai sistemi di salute pubblica
- Aprire i mercati europei alle merci africane
- Sostenere il progresso socio economico, energetico, tecnologico e digitale del continente, trasferendo tecnologie e conoscenze europee su energie pulite, spingendo l’Africa dalla povertà energetica a potenza energetica verde, sia su larga scala che off-grid (non in rete), sia onshore che offshore con crescita socioeconomica sostenibile alimentata soprattutto da idrogeno verde, energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica.
FINANZA CLIMATICA-TECN. -DIGITALE: GG-UE e BEI-AFDB
La questione della Finanza Climatica, Tecnologica e digitale richiede un massiccio programma di cooperazione, integrazione e aiuti finanziari ai PRS su infrastrutture sostenibili verdi da una parte e trasferimento tecnologico, digitale, now how, formazione e competenze dall’altro.
Il Piano Global Gateway UE ha previsto investimenti per 150 mld in:
- Infrastrutture di interconnessione elettrica
- Infrastrutture e tecnologie per Energia verde
- Competenze e connettività digitale, solo il 25% degli africani ha internet
- Accesso alla salute pubblica
- Servizi finanziari
La BEI mobiliterà investimenti integrati con la Banca per lo Sviluppo dell’Africa (Afdb) in:
- Start-up tech e digitali
- Microfinanza
- Imprenditoria rurale
- Sostegno post-Covid
- Accesso all’acqua.
MEDITERRANEO: NUOVO CENTRO DEL MONDO
La frontiera nord del continente africano è il Bacino del Mediterraneo che rappresenta l’1% delle acque del globo ma movimenta oltre il 20% del traffico marittimo mondiale e delle risorse energetiche, oltre 20.000 navi all’anno, quasi 50 ml di containers (30%).
Nel Mediterraneo ci sono 450 porti-terminali, oltre 50 porti internazionali e 18 di livello primario con oltre 1 ml di TEU, raggiungendo per la prima volta l’operatività dei porti del Nord Europa, riducendo costantemente il gap di efficienza con il North Range. Rappresenta il 2° più grande mercato del mondo per le navi da crociera, il 50% della flotta da pesca dell’Ue e un patrimonio culturale e naturale unico con oltre 500 patrimoni Unesco e 400 ml di viaggiatori
L’Italia nel Mediterraneo è uno Snodo di interconnettività di cavi informatici sottomarini ma anche di interconnessione elettrica con Terna collegata con Algeria e Tunisia (cui si aggiunge l’interconnessione del Tyrrenian Link tra Sicilia, Sardegna e Penisola). Oggi siamo già è una piattaforma logistica del commercio mondiale con i nostri porti e di stoccaggio di gas tra Europa e Mediterraneo del sud. Pipeline dal Nord Africa e dall’Asia: TAP dall’Azerbaijan, Transmed dall’Algeria, Green Stream dalla Libia, in studio quello EastMed Poseidon da Israele e si pone come futuro hub strategico per l’idrogeno verde.
ITALIA PARTNER GLOBALE NEL MEDITERRANEO
L’Italia è il IV° Partner Commerciale Globale, dopo Stati Uniti, Cina e Germania, dei Paesi MENA, con una quota di mercato nella regione del 5% quasi il doppio della quota del nostro export globale, pari al 2,8%.
Siamo tra i primi nel mondo per investimenti Greenfield E Mergers & Acquisitions nel Mediterraneo: prodotti finanziari con CDP, PMI, edilizia, agroindustria, turismo, settore sanitario, Difesa, reti elettriche e cavi ICT, piattaforme energetiche e logistiche, energie rinnovabili, star up, automotive, settore idrico e cultura e restauro.
MULTILATERALISMO OPERATIVO E INTEGRAZIONE
Costruire quindi nel Bacino del Mediterraneo e in Africa Continentale un multilateralismo operativo richiede un approccio basato su una logica win-win, all’insegna del dialogo, della cooperazione, dell’inclusività e dello sviluppo per realizzare uno spazio socio-economico – infrastrutturale ma anche energetico – tecnologico – digitale, ricordando che l’Africa Continentale (AfCFTA) è la più grande area d’interscambio al mondo con cui dover dialogare e integrarsi.
PROGETTI DI INTEGRAZIONE INFRASTRUTTURALE
Il nostro Paese si pone, quindi, quale “ponte” tra le 2 sponde del Mediterraneo e l’Africa Continentale. Con la rete SNIT e i corridoi europei TEN-T entra a pieno titolo nell’integrazione dei trasporti intermodali con le reti R-TAP dell’UPM: integrazione costruita sull’armonizzazione degli standard di trasporto e su una rete di trasporto regionale multimodale e integrata già da altre esperienze:
- SAFEMED: sicurezza marittima
- EUMED: sviluppo e integrazione ferroviaria
- EMCAA: sviluppo spazio aereo comune euromediterraneo
CONCLUSIONI
Per concludere, bisogna aumentare i processi di coesione, integrazione e resilienza euromediterranea, per avere maggior coordinamento sui problemi e le frammentazioni che caratterizzano la regione ma anche le tante, le molte opportunità di integrazione, cooperazione e sviluppo che non possono essere disattese. Qui l’Italia può avere un ruolo decisivo di impulso, sostegno e di governance stabilizzando l’area e contribuendo a sviluppare e integrare la regione, recitando un ruolo guida in tanti settori in una delle aree geoeconomiche e geopolitiche fondamentali per la sicurezza e lo sviluppo del nostro Sistema Paese e la salvaguardia del patrimonio culturale di un Mediterraneo sempre più vasto…