Irrazionalità e alimentazione
di Gaetano Marino
Il periodo storico in cui viviamo ci mostra come la nostra irrazionalità, legata all’incertezza verso il futuro, ci rende incapaci di una qualsiasi valutazione più o meno precisa verso una qualsiasi tematica futura.
L’incertezza dipende sì dalle nostre azioni ma anche da cause al di fuori di noi mentre è sempre più dimostrato che la nostra irrazionalità viene anche per via del legame che unisce l’intestino al cervello, e altresì, come sia il piacere a guidare i nostri desideri e non la ragione. Ovviamente non si può sempre pensare in modo logico, ma stante l’incertezza odierna, sarebbe opportuno e utile cominciare a farlo. A tal fine uno degli attori in campo è il microbiota (ovvero un insieme di batteri molto diversi tra loro presenti nel nostro corpo) che è legato alla dopamina che regola i circuiti del piacere e della ricompensa. Il microbiota viene visto da Francesco Cetta come un “altro da sé, che sta all’interno del perimetro del self, che a mio avviso è fondamentale proprio per definire in dettaglio il livello di coscienza soggettiva”[1]. Dice ciò perché il microbiota è diverso dalle altre cellule del nostro corpo ma gestisce svariati importanti aspetti come la regolazione del sistema immunitario, la produzione di alcune fra le vitamine fondamentali, che favoriscono la digestione, oltre al già citato legame con la dopamina e quindi con il cervello. Una sua alterazione può provocare sintomi che partono da un semplice dolore addominale fino ad alterazioni sistemiche e infiammazioni che nel tempo possono portare problemi cronici. Questo è dato anche dal legame insano che si crea tra l’alimentazione e lo stress; tale legame si cristallizza nel cortisolo che gioca un ruolo importante nello stress, nella regolazione del peso e viene prodotto in grandi quantità nei momenti di stress. Il cortisolo è prodotto nel surrene (dove viene generata l’adrenalina e la dopamina) in risposta all’ormone ACTH prodotta dall’ipofisi, ormone che viene regolata anche dall’ipotalamo ricreando così quell’unione tra la parte bassa e quella alta del corpo. L’ormone ACTH è importante perché è centrale nell’equilibrio glicemico e nel sistema immunitario. Se l’omeostasi del corpo e in particolare del microbiota viene a mancare, si può arrivare a delle patologie croniche che, accompagnate dallo stress e dalla produzione di cortisolo, possono portare un aumento del peso che porta con sé una serie di criticità per la nostra salute. E’ chiaro, a questo punto, che l’alimentazione e lo sport tornano ad essere centrali per un sano sviluppo di ciascun individuo. L’alimentazione di fatto gioca un ruolo importante già dalla vita intrauterina, e infatti quella della madre viene posta sotto controllo sin dal periodo della gravidanza; nella crescita del bambino le famiglie e gli educatori tendono a dimenticare questo aspetto importante connesso ad una corretta alimentazione che, come detto, non interferisce solo a livello di salute fisica ma anche mentale.
A complicare il quadro si innesta la vita frenetica della società odierna; ci si muove sempre più velocemente e si ha sempre meno tempo per pensare, dando spazio a cibi veloci, già preparati e precotti, essenziali per restare nei tempi dettati dalla società, il tutto a discapito della nostra salute in generale, sia psichica per via dello stress, e sia fisica per via di continue disfunzioni e infiammazioni corporee.
Il corpo deve essere visto come qualcosa al di sopra della somma delle sue parti proprio perché in esso agiscono sia vari meccanismi interni che la nostra coscienza, la quale viene ad assorbire la pressione degli standard della società. Uno stato di malessere continuo non può ovviamente giovare a mantenere alta l’attenzione su ciò che ci succede intorno portando a alcuni comportamenti e alcune decisioni relazionali criticabili (è anche vero che molti personaggi importanti della storia dell’umanità hanno dimostrato caratteristiche particolari ma che al tempo stesso essi agivano in modo logico anche in stati di forte malessere, ma queste persone sono ovviamente l’eccezione). Le linee guida del MIUR[2] pongono molto l’attenzione sulla dieta mediterranea e su come essa sia bilanciata e giusta. Ma se nelle scuole stesse non si trovano dei locali dove cuocere i pasti per gli studenti, e viene loro dato cibo preconfezionato di scarsa qualità, non ha senso parlare di educazione alimentare. Bisognerebbe anche tener conto di come un alimentazione sbagliata nei primi anni di vita, possa pregiudicare di molto lo sviluppo della persona, e quanto sia importante intervenire nelle aree di malessere economico per tentare di alleviare la situazione che potrebbe portare un danno permanente al corpo. Legato all’ambito dell’educazione alimentare spesso si affianca anche il tema del rispetto per l’ambiente e l’importanza del non spreco. Non passa giorno in cui il tema dell’ambiente non risalti anche per via delle varie manifestazione compiute contro le opere d’arte. Il benessere dell’uomo nella natura è un tema trattato da sempre nella pedagogia, specialmente a partire dall’illuminismo e quindi da Rousseau nell’ Émile ou De l’éducation o da Pestalozzi e Fröbel. La loro visione era accumunata dal fatto che il bambino per crescere bene aveva bisogna di crescere nella natura e che l’educatore o l’insegnante aveva il compito di osservare e rendere la crescita del bambino semplice, accudirlo come delle piante che crescono in un giardino. Una visione del genere ora potrebbe essere sicuramente utile e dare sollievo a tanti sintomi dello stress provocati dalla vita frenetica, portando l’essere umano nel suo habitat naturale, ovvero la natura. In tale contesto è chiaro che un insegnamento che la natura potrebbe dare sarebbe quello dell’importanza dei tempi di attesa. Oggi sempre di più osserviamo il fenomeno di un irrefrenabile voglia di tutto e subito, di un piacere non rimandabile, quella scarica di dopamina e serotonina che coinvolge intestino e cervello non permettendoci di rimandare per un premio maggiore più in là nel futuro. Recuperare il rapporto con la natura oltre a essere un bisogno materiale per via dell’inquinamento che sta logorando sempre di più il pianeta, è sicuramente anche un bisogno spirituale e naturale che può alleviare i sintomi di molti mali moderni. Il MIUR sta anche ponendo l’accento sulle politiche sportive[3] anche se la metà[4] delle scuole italiane non ha le strutture adeguate a compiere attività sportiva. La pratica sportiva sana agisce positivamente sul corpo ma anche sul cervello, aumentando la secrezione di dopamina e regolando il cortisolo. L’attenzione rivolta verso l’educazione alimentare e l’educazione fisica da parte delle scuole dovrebbe aumentare così da avere una visione integra dell’uomo, e non solo nella sua componente economica.
[1] F. Cetta, Perché comandano i follie noi li lasciamo comandare, un approccio fisiopatologico, Pagine, Roma, 2021, p. 70.
[2] Linee guida per l’educazione alimentare, https://www.miur.gov.it/documents/20182/1159614/MIUR%2C+Linee+Guida+per+l%27Educazione+Alimentare+2015.pdf/3a595d32-bb61-4a8f-ac82-710ec4552ad5?version=1.1&t=1537969527471
[3] Politiche sportive scolastiche, https://www.miur.gov.it/politiche-sportive-scolastiche
[4] Una scuola su due in Italia è senza palestra. Un minore su quattro è in sovrappeso. I dati Svimez, https://www.orizzontescuola.it/una-scuola-su-due-in-italia-e-senza-palestra-un-minore-su-quattro-e-in-sovrappeso-i-dati-svimez/